Un appunto sulla giornata di ieri, rappresentativa di una vita nella scuola.
Arrivata in classe carica per il carnevale, con il mio cerchietto a fiori, carica per il quiz interattivo con cui sapevo che li avrei conquistati e carica perché avremmo poi realizzato un semplice ma sorprendente spara coriandoli.
Per finire, ero carica perché li avrei fatti ridere come matti mettendo scopa e paletta nelle mani degli ultimi classificati nel quiz, per riordinare dopo aver festeggiato insieme.
È andato tutto abbastanza bene per un po’, sono stati forti. Poi hanno iniziato a lamentarsi e a discutere, chi aveva perso ha dichiarato di essersi annoiato e di preferire le schede. In mensa sono stati incontenibili, la tavola sembrava una fattoria e tornando in classe mi è sembrato di dirigere un gregge di pecore.
Con loro è così: si ride e si piange, si vince e si perde e per sopravvivere, sì, bisogna concentrarsi sulle piccole soddisfazioni quotidiane, non lasciarsene sfuggire nemmeno una perché sono quelle, e solo quelle, a spingerti a provarci anche domani.
Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni