Doveva forse essere un’altra prova di scrittura nello spazio, ma è stato il supporto oggi a condizionare il pensiero: una vecchia rivista patinata, una luminosa Reese Witherspoon che un po’ sorride un po’ cerca di fare emergere nell’articolo (immagino, non l’ho letto!) la sua umanità. E mi piace davvero molto il risultato, soprattutto per il riferimento al lettore attento proprio in un prodotto grafico in cui i versi si confondono con la pagina su cui si posano.
Ispirato a "Un anno di poesia" di Bernard Friot
illustrato da Hervè Tullet, tradotto da Chiara Carminati per Lapis Edizioni