Mostrando una certa gentilezza
il tempo se n’è andato.
Ha senz’altro fatto del suo meglio.
Il sole rabbrividisce con dolcezza
tra le nubi di tramontana:
affonda -tremante pure lui-
nell'occidente della natura umana.
Ho scelto per questo esercizio un altro brano di Enrico testa, approfittando dell’occasione per proseguire nella lettura della raccolta L’erba di nessuno. Preoccupata di «sprecare» un’opportunità creativa rinnovando qualcosa di già troppo nuovo ho invece scoperto che questa poesia non è propriamente sua ma di Dickinson, e che perfino Testa ha utilizzato alcune tecniche che ho imparato con Bernard Friot: includere, proseguire, modificare, smembrare, ristrutturare, recuperare, dare nuova vita a poesie già scritte.
Oggi mi sono divertita, trasformando alcuni versi sul tempo effimero della vita umana in quello che potrebbe sembrare un monito contro il danno che la civiltà sta procurando alla natura.
Ispirato a "Un anno di poesia" di Bernard Friot
illustrato da Hervè Tullet, tradotto da Chiara Carminati per Lapis Edizioni