Non credo che le poesie possano essere «schiave» di un obiettivo, se non quello che è il bisogno impellente del poeta di esprimersi.
Tale affermazione contraddice in parte la mia riflessione di soli due giorni fa, nella quale mi dichiaravo d’accordo con Michel Butor ammettendo la possibilità di scrivere poesie anche su commissione. Del resto, io stessa scrivo da un anno poesie in qualche modo «su commissione», subordinate a specifiche richieste (e forse per questo a volte davvero poco curate e molto lontane dal risuonarmi dentro) e tuttavia, per quanto io abbia cercato in diversi casi di provocare e stuzzicare qualche occasionale lettore su temi a me cari, il mio vero intento è sempre stato solo quello di mettere alla prova, conoscere ed esprimere me stessa.
Ispirato a "Un anno di poesia" di Bernard Friot
illustrato da Hervè Tullet, tradotto da Chiara Carminati per Lapis Edizioni