Un inno a chi non ha paura di cambiare e di lasciarsi indietro, anche con dolore, zavorre pesanti sul cuore.
Un componimento autobiografico e autocelebrativo con la collaborazione di Sibilla Aleramo, Eugenio Montale, Pablo Neruda, Giovanni Pascoli…e un vecchio numero di Vanity Fair.
Ispirato a "Un anno di poesia" di Bernard Friot
illustrato da Hervè Tullet, tradotto da Chiara Carminati per Lapis Edizioni