Con la scusa di aver già, in passato, scritto a più mani, svicolo dalla necessità di interpellare altri e ne approfitto per sperimentare, come piace a me. Con la mia parte più impacciata ma più determinata, a tratti più boomer che millenial, ho tentato di interpellare l'intelligenza artificiale incappando nella prova gratuita di un'app con abbonamento obbligatorio, litigando a più riprese con questa Nova che non voleva eseguire le mie richieste e infine perdendo stupidamente la poesia sulla quale alla fine eravamo riuscite a metterci d'accordo. Solo io posso bisticciare con un'app.
Alla fine ho capito che potevo usare Chatgpt direttamente dal browser e, lasciatemi dire, sono felice di averlo trovato scarso di fantasia e di profondità e di aver dovuto attingere, per chiudere degnamente la nostra poesia, al buon vecchio rimario.
Ispirato a "Un anno di poesia" di Bernard Friot
illustrato da Hervè Tullet, tradotto da Chiara Carminati per Lapis Edizioni