Questa di Pablo Neruda è la poesia che mi fa sempre sentire nel petto il calore di un’emozione che non so chiamare. La leggo d’un fiato e non mi soffermo ad analizzare le parole, per paura di capirne davvero il significato e scoprire che non è il mio.
Dopodiché mi viene difficile mettere insieme un’antologia, dal momento che la maggior parte delle altre poesie che ho letto (resto in tema di onestà) mi sono scivolate via dalla mente senza lasciare traccia.
«Se questo è un uomo», ci metterei, che mando a memoria dalla quinta elementare.
E poi Montale, non tutto, quel tanto che mi basta per ricordare papà:
«Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino»
Qui comincia la mia antologia, consigli per continuare?
Tratto da Un anno di Poesia di Bernard Friot,
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni