illustrato da Taeeun Yoo, tradotto da Elisa Fratton per Giunti Editore
Cosa accadrebbe se un giorno come un altro, andando a scuola, trovassi sul cancello d'entrata un cartello con scritto a caratteri cubitali:
"VIETATO AI BAMBINI CON GLI OCCHIALI"?
Come minimo storceresti il naso e penseresti innanzitutto "Perché?" e poi probabilmente, se fossi miope, ti verrebbe un grande dubbio: "E adesso, dove vado? Cosa faccio?". E se gli occhiali non li portassi, entrando in classe non saresti forse preoccupato, dispiaciuto, arrabbiato per quel compagno che a scuola non ci potrà venire più?
La verità è che è già accaduto, non troppo tempo fa. C'è stato un momento, nella storia dell'umanità, in cui milioni di bambini da un giorno all'altro non sono più potuti entrare a scuola, al supermercato, in edicola, in farmacia, senza nemmeno capirne bene il motivo.
Non avevano gli occhiali loro, non tutti, ma tutti avevano la "colpa" di essere nati in famiglie di origine ebraica e, anzi, avevano la "colpa" di essere diversi da quello che un signore qualunque aveva deciso essere giusto.
La verità è che accade ancora, purtroppo, tra i grandi, ma accade ogni giorno anche ogni volta che un bambino dice a un altro "Tu non puoi giocare perché..."
- perché sei una femmina;
- perché sei antipatico;
-perché non sei capace:
- perché...
Allora la Giornata della Memoria è anche per loro.
Per questo penso che sia importante cogliere questa occasione, ogni anno, per riflettere insieme su quanto ogni nostra piccola scelta può fare la differenza affinché tutti possiamo sentirci accolti per quello che siamo, nel Mondo, e trovare il nostro posto sicuro lì.
Questo bellissimo, semplice testo magistralmente illustrato mi ha dato la possibilità di farlo anche con i più piccoli di sei e sette anni, tralasciando momentaneamente tutto l'orrore (per quello ci sarà tempo) e partendo dal loro meraviglioso, piccolo universo: l'universo di un bambino che porta il suo cucciolo al "club degli amici animali" ma trova quel famoso cartello "VIETATO AGLI ELEFANTI". Dopo lo stupore, la rabbia, la tristezza come affronterà la situazione?
Dopo la lettura
noi ci siamo divertiti così: abbiamo inventato i divieti più pazzi, più assurdi, più strani poi ognuno ha scelto quello che lo colpiva di più e lo ha scritto su un cartoncino. Insieme abbiamo cancellato ciascun divieto con una bella X e abbiamo appeso tutto fuori dalla porta della nostra aula, attorno a un cartello più grande con scritto a caratteri cubitali
TUTTI SONO BENVENUTI.