Da profana della poesia ho iniziato come sempre con una ricerca in internet per scoprire raccolte recenti e nulla mi è sembrato più adatto delle ultime candidate al Premio Strega Poesia 2024. Proiettata in realtà sulla scelta di Mappe senza una terra di Antonio Bux, incuriosita dall'originale titolo, sono solo per caso incappata nella copertina dell'edizione Giulio Einaudi in questo estratto di L'erba di nessuno di Enrico Testa...e me ne sono istantaneamente innamorata.
calpestato sui crocevia,
s'abbassa esita poi tira su la testa.
Resiste a ogni angheria.
Strappato, di lui resta
- là sotto, nel profondo buio -
un pezzetto di radice
che rigermoglia
tra pietra creta limo e carestia.
Mi è sembrata una poesia così vicina a me e alla mia esperienza, così improvvisamente densa di significati anche solo nel titolo, che ne ho portato una grande parte nella mia antologia e lascio qui giusto un tratto delle diverse pagine che l'autore occupa tenendoci come d'incanto incollati alla vita straordinaria di un semplice, umile e tutt'altro che raro tarassaco.
Ispirato a "Un anno di poesia" di Bernard Friot
illustrato da Hervè Tullet, tradotto da Chiara Carminati per Lapis Edizioni