Io sono come quella foglia – guarda –
sul nudo ramo, che un prodigio ancora
tiene attaccata.
Negami dunque. Non ne sia rattristata
la bella età che a un’ansia ti colora,
e per me a slanci infantili s’attarda.
Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.
Morire è nulla; perderti è difficile.
Umberto Saba, La foglia
Di proposito non ho voluto leggere la poesia di Saba prima di scrivere la mia, eppure l'immagine della foglia aggrappata al ramo sembra evocare in maniera universale riflessioni sul distacco.
Distacco imposto e sofferto nell'originale, distacco altrettanto sofferto ma agognato dalla foglia che desidera lasciare spazio alla vita nuova a costo di cadere a terra, nella mia versione.
O almeno questa era l'intenzione, quando ho giocato a riempire i vuoti tra le parole rubate qua e là a Saba.
Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni