Avrei voluto sfoderare finalmente, dopo tanti anni, il mio libro "Sonetti" di Shakespeare...ma i suoi componimenti sono così lunghi e raffinati che in lingua originale perdono tutto il loro fascino nello sforzo della traduzione.
Avrei voluto trovare una poesia Thailandese, in memoria di una vacanza incredibile, ma non è stato così semplice come mi aspettavo.
Avrei voluto provare con una poesia in spagnolo, perché tutti potessero apprezzarne il senso e la musicalità, ma non volevo cadere di nuovo su Neruda.
Avrei voluto citare in lingua originale una poesia dal film "Memorie di una Geisha", che ho da sempre nel cuore sebbene non sia mai stata nemmeno sicura che esista, ma poi ho ricordato che nel racconto il poeta ne aveva cancellato le parole.
Alla fine mi sono chiesta cosa poteva essere più lontano possibile dalla lingua italiana ma permettermi comunque di godere della voce del poeta?
Ed è così che ho scelto questo Haiku
e ho pensato che, in fondo, per quanto il lavoro di traduttori esperti renda significativa l'esperienza di una poesia straniera, non potrà mai essere uguale a quella che il suo autore aveva programmato.
Vecchio stagno/Una rana si tuffa/Rumore d’acqua
da https://hanamiblog.net/haiku-la-poesia-giapponese/
Ispirato a Un anno di Poesia di Bernard Friot
illustrazioni di Hervè Tullet, traduzione di Chiara Carminati, Lapis Edizioni