Prendo una poesia qualsiasi (dal 23 maggio), spezzo le parole, aggiungo qualche a capo e in un attimo non è più la poesia che era...e non è nemmeno più una poesia interrotta! Altrettanto bella, se non un pochino di più, per via di questa particolare conformazione che costringe a concentrarsi sui suoni, sulla successione dei segni, sulle parole che sembrano parole ma non lo sono o sono altre parole.
Ispirato a "Un anno di poesia" di Bernard Friot
illustrato da Hervè Tullet, tradotto da Chiara Carminati per Lapis Edizioni